Destinazione Asia centrale MotoRaid 2013: l'anteprima

...

Dopo anni di viaggi ci troviamo a sognare mete lontane, e con queste aumentano il numero di paesi da attraversare e, di conseguenza, anche i visti e i vari obblighi burocratici che ogni paese richiede per noi e per la moto.

Stiamo per iniziare questo nuovo viaggio  e  ci rendiamo conto,  ancora una volta, che guerre e terrorismo di vario genere rendono difficile l'organizzazione di un lungo viaggio via terra verso qualsiasi direzione.

Negli anni '90, dopo la caduto del "Muro", sull'onda dell'euforia di questi profondi cambiamenti geopolitici avevamo creduto che una buona parte del mondo si stesse preparando per un lungo periodo di pace.

La speranza è durata veramente poco,  l'11 settembre ci ha riportato indietro di decenni...
Di quì non si passa, di là non ti danno il visto, di là là il visto te lo danno ma solo di transito e poi, i fondamentalisti, i guerriglieri, gli indipendentisti, i rapimenti, gli attentati ecc. ecc. ecc. e per un viaggiatore il lavoro di tessere un itinerario significativo diventa sempre più arduo.
Per ora, questa è la "lista" dei Paesi extraeuropei che attraverseremo:

1 Turchia
2 Georgia
3 Armenia
4 Uzbekistan
5 Tajikistan
6 Kyrgyzstan
7 Kazakhstan
8 Russia

Ora si tratta semplicemente di non farsi risucchiare dal vortice della burocrazia, e dalle questioni  riguardanti i visti, la patente internazionale che scade e tutto il resto... che sono comunque la chiave di accesso verso il nostro "Viaggio".

Il viaggio con la V maiuscola e che ci condurrà verso gli antichi sentieri carovanieri che univano Oriente e Occidente: verso Bukhara, Khiva e Samarcanda in Uzbekistan; verso la mitica strada del Pamir, il "Tetto del Mondo" in Tajikistan, e lo "Shangri-la dell'Asia Centrale, in Kyrgyzstan. Ma prima visiteremo il Caucaso, e le sue montagne, laddove il continente europeo e quello asiatico si schiacciano l'un con l'altro.

Quello che vogliamo principalmente è assaporare di persona la proverbiale ospitalità dei persiani e saggiare la riservatezza dei popoli dell'Asia centrale, e soprattuto rivivere il fascino della vita nomade delle steppe, tra pastori, gher, cavalli e scenari mozzafiato.

" Alessandro Magno, Gengis Khan, Tamerlano. Sono stati tra i più grandi condottieri della Storia. E tutti hanno battuto con le loro impressionanti cavallerie le infinite steppe dell'Asia Centrale. Qui, nei secoli, sono anche nati imperi potenti e città opulente maestre di cultura e di arte come le splendide Samarcanda, Bukhara e Khiva. E di qui sono passati mercanti e carovane in transito lungo la Via della Seta che collegava l'Estremo Oriente al Mediterraneo.
Questo viaggio  torna proprio in quelle steppe, in quelle città che oggi si trovano nelle repubbliche autonome di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan. Una regione enorme compresa tra il Mar Caspio a occidente e la Cina a oriente, la Russia a nord, l'Iran, l'Afganistan e il Pakistan a sud e grande tredici volte l'Italia (ma con appena 59 milioni di abitanti. Una terra tanto sperduta e lontana quanto contesa nei millenni da popoli vicini e lontani, che l'hanno invasa e dominata: mongoli, turchi e cinesi da est, greci, persiani e arabi da ovest. Ciascuno ha portato e lasciato qualcosa: zoroastrismo, islam, buddhismo, manicheismo e cristianesimo
nestoriano
. Per arrivare fino al passato recente, che ha visto approdare l'impero britannico a sud, e quello zarista a nord, che si sono misurati in una delle prime guerre diplomatiche della storia,
sostituiti oggi da Usa e Russia attirati dalle consistenti ricchezze minerarie.
Una regione che è lontana da qualsiasi mare, ha un clima continentale torrido d'estate e gelido in inverno, e si rappresenta con enormi steppe semidesertiche, e con le più alte montagne della terraPamir, Hindu Kush, Tian Shan e Himalaya – e passi a oltre 4.000 metri. Un paesaggio unico fatto di pascoli d'alta quota, laghi smeraldini, immense vallate. Dove oggi vivono una miriade di gruppi etnici: kazaki, kirghizi, tagiki, uzbeki e turkmeni, ognuno con caratteristiche proprie ma con in comune le lingue – tutte di ceppo turco – tanto da potersi intendere tra di loro, la religione musulmana e la scrittura araba.
Per consentire di avere una visione il più possibile completa di questo universo così complesso, conviene abbinare la visita di tre diverse repubbliche in un unico viaggio. Le tappe? L'Uzbekistan, paese di steppe e deserti grande una volta e mezzo l'Italia, con le sue importanti città carovaniere sulla Via della Seta: Samarcanda, uno dei centri più antichi della regione, capitale di Alessandro Magno e Tamerlano; Bukhara, città sacra e città museo con magnifici capolavori dell'architettura islamica; Khiva, antico mercato degli schiavi, con un centro storico ancora integro. Quindi il Kirghizistan, nazione totalmente montuosa al centro di un groviglio di catene che si spingono oltre i 7.000 metri, abitato da pastori nomadi che vivono nelle yurte sugli alti pascoli con le loro mandrie di pecore e yak. E infine il Tagikistan, paese con pascoli d'alta quota, stupendi laghi glaciali, antiche fortezze e monumenti buddisti, abitato da numerosi clan e pastori nomadi. Su tutto domina l'imponente mole del Pamir, il tetto del mondo, con due cime superiori ai 7.000 metri e la sua celebre Pamir Highway, lunga 700 chilometri, che costituisce uno dei più spettacolari tracciati stradali del continente. Una via da brivido." (24 Viaggi)









La mente spazia su quella parte di globo che è l'Asia Centrale, le cartine affollano il nostro piano di lavoro, e pian piano prende corpo un itinerario verso quelle storiche mete che furono un tempo la Via della Seta...



Nessun commento: